Antonio Grosso si lascia travolgere dalla scrittura del più grande sceneggiatore del ‘900, Vincenzo Cerami. L’ipocrita diventa così un monologo che scruta i vari disagi dell’essere umano che spesso sono sintomi di una confusa pazzia, ma che in realtà si accostano alle più svariate forme di comunicazione.
In questo monologo si respirano i profumi della vera commedia all’italiana, da Monicelli, a Eduardo, fino ad arrivare ai nostri giorni.