Danza contemporanea
SCILLA TAGLIA I CAPELLI A NISO
regia, coreografia e danzatrice: Eva Grieco
musiche dal vivo: Lorenzo Lemme (batteria, cajon, voce e kalimba), Alessandro Ciccarelli (tromba)
Lo spettacolo ripercorre a ritroso il mito di Niso e Scilla: Niso, re di Megara, ha un capello rosso in testa, garanzia della continuità del suo regno. La figlia Scilla, innamoratasi perdutamente del suo rivale, Minosse re di Creta, taglia nel sonno il capello del padre, il quale viene sconfitto. Il gesto d'amore non desta tuttavia l'attenzione di Minosse, così Scilla decide di togliersi la vita annegando
in mare. Le tracotanti scelte di Scilla riverberano oggi nel percorso di ogni figlia che “taglia” i legami con la casa dal padre per diventare una donna.
La partitura gestuale e sonora si impianta sulla scena in una condizione subordinata allo sconosciuto e all'imprevisto. Danzatrice e musicista si relazionano infatti improvvisando sulla base di una traccia scandita dai momenti segnanti il percorso a rovescio di Scilla: la morte, l'attesa, l'innamoramento, il tradimento, la perdita, l'innocenza giocosa. La coreografia, più che una
trasposizione del mito, traduce i dissidi interiori della donna in tensioni corporee, movimenti spezzati e cadute. Un rilascio di acuminati attriti che si incorporano in interferenze sonore, dissonanze materiche ed equilibri incerti.
a seguire
AD SIDERA – VERSO LE STELLE
performance di e con Ashai Lombardo Arop
Con-siderare è adeguarsi a ciò che ci viene dato.
Scegliere è pre-diligere quello che c'è.
De-siderare è aspirare a quello che non è disponibile.
Desiderare è creare un'alternativa.
“De-siderare” significa “Distanza dalle stelle”. Quello spazio siderale che ci separa dagli astri.
La sostanza del desiderio è la distanza: tra chi desidera e l’oggetto desiderato, tra il desiderio e il suo avverarsi, in cui “De” è la distanza. Una distanza che immaginiamo colmabile.
Perché altrimenti invece che un desiderio sarebbe un sogno.
La performance Ad Sidera narra il percorso travagliato di un essere umano, alla ricerca della vita nonostante tutto, attraverso la metafora delle tre fasi alchemiche, a cui l'esistenza espone ciclicamente gli individui.
La/Il protagonista di Ad Sidera potrebbe essere chiunque, che dalla caduta all'inferno ritrovi con coraggio e determinazione la strada verso la luce.
In questo caso, in cerca delle stelle, va una migrante, imbarcata su una carretta del mare andata alla deriva; una delle tante donne sfuggite ad una guerra nella propria terra, per combatterne una altrettanto tragica in mare; una madre che, cercando di salvare i figli dalle bombe, ne perde uno tra le onde.