Gabriella Ferri vive, nella sua casa di Corchiano, la solitudine, i pensieri e le paure che la attanagliano.
Reagisce e combatte, immaginando e “organizzando” - nei suoi momenti da sognatrice visionaria - una grande festa nella sua casa/circo/giostra.
“Oh, amici mia che, senza invito, ve presentate qui ogni giorno e m’aprite ste finestre e fate entrà sto sole malato che m’acceca… ma da ndo’ sete entrati? E già, ciavete ragione, la porta mia è sempre operta… La musica? Come nun c’è la musica?… E che ce vo? Io ce l’ho tutta qua in testa, bastano du bussatine et voila…madame et messiers a vous la musique… me se opre come na giostra…li vedete?…belli…girano su li cavallucci e sonano, senti come soneno! E mo ce salimo tutti… Avanti signori musicisti famose sentì!…che qui ci sono gente co l’orecchie bbone…daje, tutti sulla giostra!”
Gabriella con i suoi ospiti parla, ricorda, fa progetti e li intrattiene cantando i brani che le vengono richiesti.
A uno degli amici immaginari confessa: “…Ma lo sai che me succede urtimamente? Che canto e nun riconosco più la voce mia… e come se quarcun’artro cantasse ar posto mio… un’altra - che poi sarei sempre io - ma più giovane… quanno ero n’alice… tre quattro mijoni de anni fa”.
Questa voce giovanile, questo doppio di Gabriella, canterà, accompagnata dal vivo da un polistrumentista, parte delle canzoni del suo repertorio e di quello di alcuni degli “ospiti”.
Come manichini/burattini, che Gabriella stessa anima e veste nel suo “circo”, sospeso tra realtà sogno e fantasia, in rapida carrellata passano tra gli altri: Pasolini, Mia Martini, Califano, Totò, Eduardo, Jannacci, Dalla, Fellini, il suo chitarrista Pino er pasticciere, Renato Zero, Patty Pravo, Montesano, Mastroianni, Modugno, Anna Magnani…
Lo spettacolo – liberamente ispirato alla vita della grande artista – vuole essere un omaggio al mondo sonoro che la Ferri ci ha lasciato e a tutti quegli artisti che in vario modo la hanno amata, conosciuta, frequentata, contaminata e ispirata.
Gabriella ci porta per mano con lo spirito e il sentire romano che la contraddistingue. La Ferri è come Roma: crocevia di culture, impasto di colori, incrocio di suoni, esplosione di sentimenti, passioni, dolori, risate e…”sgrullate de spalle”.
Una voce che non smetterà mai di farci salire a cantare Tutti sulla giostra!