Fabrizio Giannini gioca con il palcoscenico e col mestiere dell'attore.
Parte da Roma per raccontarci l'Italia intera
Parla col teatro, il teatro lo ascolta e decide di diventare suo complice; apre il cassetto dei ricordi una cavalcata di racconti e storie: da Giulio Cesare e Cleopatra, da Buffalo Bill a Caravaggio storie di miti e leggende raccontate in chiave comica.
Comincia questa “cavalcata” teatrale fatta di pezzi inediti, canzoni ri-arrangiate, coinvolgimento con una comicità mai volgare da Petrolini a Califano, da “Tanto pe cantà” a “Lella” in uno spettacolo che unisce l'antico al moderno con un crescendo comico ed emotivo che inchioda lo spettatore per un'ora e trenta.
Al termine dello spettacolo Giannini capovolge lo schema teatrale ed il pubblico diventa assoluto protagonista; in “123” serenata popolare antica l'attore coinvolge tutto il pubblico in un “gioco teatrale” collettivo esilerante, dove ogni sera si realizza un atto unico diverso perchè diverso è il protagonista, il pubblico.
Completa l'opera l’accompagnamento musicale, con brani interpretati dal vivo
”Tutte le buche portano a Roma” è 1.30 di adrenalina pura.