Nessuno è più veloce di Lina con la bicicletta. E’ il suo strumento di libertà. In una Roma oppressa dal regime fascista, impaurita e indebolita dalla guerra, questa ragazza pare avere le ali ai piedi. Si, perché il pensiero non lo puoi mica rinchiudere; non lo puoi mica tenere in gabbia. Niente è più grande della forza del pensiero. Poche settimane prima della Liberazione di Roma, Lina, staffetta partigiana del quartiere romano Testaccio viene fermata e arrestata mentre sta volando dall’uomo che ama: vuole dargli una notizia, che da tempo aspettavano, e che sta prendendo forma dentro di lei.
Lina è una ragazza particolare. Odia i fronzoli, le piace parlar chiaro. Ama la vita, la sua città. Lina ha soltanto diciassette anni ma sa bene ciò che vuole: è sfrontata, passionale, impulsiva, incosciente. Lina ha la testa dura. Non molla. Chiude gli occhi e sogna. Sogna di stringere tra le braccia il suo uomo e il loro bambino e di correre con loro, in bicicletta, nel vento. Improvvisamente lo vede davvero. Lui è lì davanti a lei. La vita di Lina si è fermata quel 4 maggio 1944, in quell'attimo preciso che è diventato eterno. Si è portata dietro quello scrigno di segreti e di sogni che non ha mai realizzato, un mondo magico e reale insieme, dove rivive la sua giovinezza, la vita dl quartiere, i suoi studi, gli ideali, gli amici e le amiche del rione, un mondo di affetti intenso e mai dimenticato che rivivono in lei e sono parte della sua pelle, della sua storia. Uno spettacolo dove il Sogno si fonde con il Reale, il Buio giocherà con la Luce, una donna in carne e ossa lotterà contro i suoi fantasmi, giocando. E tutto questo per Esistere. O forse Resistere.