Il testo di quest’opera nasce da una duplice personale e profonda esigenza dell’autore e cioè: comprendere che cosa in definitiva spinse Giuda a tradire Gesù e le ragioni per le quali i Vangeli Sinottici sembrerebbero non aver dato il dovuto spazio e risalto alla figura di colui che è pur sempre un apostolo - anche se un apostolo capace di un così terribile gesto.
Ci viene proposto l uomo Giuda - prescelto da Gesù come suo dodicesimo apostolo e pertanto voluto, a tutti gli effetti, tra i fondatori del Cristianesimo – e, allo stesso tempo, ci viene chiesto di immergerci nella potente drammaticità di questo personaggio, ma an che nella sua solitudine nel “vacillare” del suo ruolo, facendoci, così, rivivere appieno un cammino diametralmente e tragicamente opposto a quello del “ cristiano -tipico ” che prima non crede e poi, dopo i turbamenti della coscienza, abbraccia e conquista la Fede.