Ogni mattina il marito va al lavoro chiedendo alla moglie se quel giorno, nella loro rispettabile casa borghese, lei vedrà il suo amante, mentre lui non esita a propria volta ad ammettere di incontrare regolarmente una prostituta. La sera, i due si raccontano i dettagli di queste loro relazioni. Ma non tutto è come sembra.
La “Compagnia della Farsa” porta in scena un testo graffiante, beffardo, che gioca con le sfumature del linguaggio e al tempo stesso prende a picconate il perbenismo.
Il testo e la regia affrontano questioni che vanno più in profondità nelle dinamiche delle relazioni. Quale dei due coniugi ha torto, quale ha ragione? Colui che vuole smettere o colui che vuole continuare? Esiste nell’intricato gioco dell’amore un sereno e pacifico finale al quale tendere per vivere insieme felici e contenti? Finché c’è tensione, c’è una storia ed è per questo che gli “amanti” vivranno per sempre. Il sesso è totalmente dedito al presente e ne distorce la percezione modificandola: riesce a contenere in sé due cose difficilissime da tenere insieme: la fedeltà e l’infedeltà. Si può essere infedelmente fedeli e fedelmente infedeli. Se a questo gioco sul filo del rasoio si gioca insieme non si rischia l’ipocrisia, ma si rischia un pericoloso amore.