La diffusione della violenza basata sul genere ha assunto proporzioni allarmanti. Continua inoltre ad essere accettata, tollerata e giustificata. I numeri in Italia sono impietosi: muore di violenza maschile una donna ogni tre giorni. Quando non si conosce un fenomeno è impossibile affrontarlo. Questo spettacolo si propone di essere un momento di arte ed informazione, un modo per accendere i riflettori su un tema delicato ed importante, perché la protezione della vita e della libertà delle donne non può essere dimenticata e disattesa.
I due attori, attraverso un gioco di teatro-nel-teatro, danno vita ad una carrellata di fatti di cronaca che attraversano la nostra quotidianità. Un uomo non riesce a costruire un rapporto vero con una donna e si rifugia nell’ “amore” per la sua bambola gonfiabile, ma cosa succederà quando anche lei inizierà a vivere? Uno sconosciuto confessa di essere colpevole di un delitto orribile che lo perseguiterà per sempre. La disparità di genere sul lavoro e il gender gap raccontati con ironia dal punto di vista differente di un attore e di un’attrice. La drammatica situazione delle donne iraniane. La storia di El Mimo, l’artista di strada uccisa a Santiago del Cile durante una protesta. Un surreale e dissacrante rovesciamento del punto di vista tradizionale nel tentativo di capire come mai molte donne non denunciano la violenza di cui sono vittime. La storia di una donna sfigurata da un uomo che l’ha privata della sua bellezza e della sua identità. Il revenge porn raccontato da una vittima. Il linguaggio sessista utilizzato dalle istituzioni nell’affrontare il tema della violenza di genere. Il confronto tra un uomo ed una donna sul perché del femminicidio.
Dietro ad ogni donna violata si nasconde una sofferenza silenziosa, ed il femminicidio è solo il culmine di un percorso che risponde al nome di violenza. Per questo non bisogna smettere di parlarne e cercare, anche attraverso il teatro, di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica