CHI SIAMO E QUALE DISABILITA’?
La nostra èquipe è formata da dottoresse in scienze e tecniche psicologiche e scienze della formazione. Lavoriamo da diversi anni a stretto contatto con il mondo della disabilità sia fisico motoria che intellettiva relazionale.
il termine “disabilità” viene ad assumere il significato di "fenomeno multidimensionale" risultante dall’interazione tra persona e ambiente fisico e sociale.
La disabilità è una condizione umana che procura un forte rischio di discriminazione sociale per la persona.
Purtroppo spesso è l’insieme dei fattori sociali ed ambientali che di fatto costituiscono la principale fonte di ostacolo. Non esiste una persona globalmente disabile, ma anzi, al variare dei contesti e delle richieste può manifestare abilità o difficoltà. La società dovrebbe quindi assumersi la responsabilità dell’eliminazione di ogni barriera che non permetta il godimento dei diritti da parte di tutti i suoi cittadini, nessuno escluso.
La dimensione dei fattori contestuali è quindi fondamentale nella determinazione del processo di svantaggio sociale, comprendendo tutti quei fattori che interagiscono con la persona e ne determinano il livello e il grado di partecipazione all’ambiente.
L’Associazione Perché no?! sposa l’approccio sociale alla disabilità
e si applica con impegno all’eliminazione delle discriminazioni basate sulle disabilità supportando il diritto alla uguaglianza e alla diversità.
Gli annosi dibattiti sull’uso di una terminologia corretta che vede finalmente superate etichette quali invalidi, minorati, handicappati, rispecchiano un mutamento concettuale e culturale che deve andare ben oltre il solo uso di un linguaggio politically correct.
191 Paesi riconoscono l’ICF ( International Classification of Functioning, Disabilities and Health) nata dalla revisione operata dall’OMS sull’ICIDH (International Classification of Impairement Disabilities and Handicaps) come la nuova norma per la salute e la disabilità.
La portata rivoluzionaria di questa classificazione antropologica sta nel porsi come strumento che può essere applicato a qualsiasi persona in una condizione di salute tale da richiedere una valutazione dello stato di funzionamento a livello corporeo, personale o sociale: tutti possono avere una condizione di salute che in un contesto ambientale sfavorevole causa disabilità.
Purtroppo non sempre questo rivoluzionario cambio di prospettiva ha dato vita a nuove prassi, molte delle quali rimangono ancora arroccate ad una prospettiva clinico-centrica che fa coincidere la malattia con la persona.
Noi ci impegniamo a favore di un concetto di salute inteso come benessere fisico, mentale, relazionale e sociale che riguarda l’individuo, la sua globalità e l’interazione con l’ambiente.
Ci impegniamo a spostare l’attenzione dagli insuccessi alle abilità emergenti, sottolineando ciò che la persona è in grado di svolgere in modo autonomo, ciò che è in grado di trasmettere e che lo rende unico e prezioso.
La “mission” è di mettere a disposizione il nostro entusiasmo, la nostra competenza ed esperienza nel tentativo di diradare la spessa “nebbia” di negatività ed ignoranza che troppo spesso avvolge ed isola la persona disabile. Inoltre ci impegniamo ed attiviamo per migliorarne la qualità della vita affinché possa contare su un’esistenza più produttiva e serena.
PERCHE’ IL TEATRO?
Noi siamo certe che anche i disabili possano beneficiare di questo strumento terapeutico.
Numerose sono le iniziative e le realtà già esistenti sul territorio italiano: .
Il “Teatro sociale di Rovigo”, “la Compagnia Officina” e il “Teatro Prova” di Bergamo, il “Teatro del Buffo” della Compagnia di teatro integrato e ancora il Teatro Patologico di Roma sono solo alcune preziose testimonianze di come “disabilità e teatro” rappresentino un binomio vincente.
Infatti il Teatro può essere inteso non solo come luogo di intrattenimento e svago culturale ma anche un luogo protetto dove mettersi alla prova, calandosi nei diversi ruoli e sperimentando così tutti i vissuti a questi legati.
Il percorso che proponiamo mira a rendere la persona più consapevole delle proprie emozioni attraverso un percorso di esplorazione emotiva, permettendo di affrontare tramite il pretesto teatrale un vissuto di disagio, difficoltà e discriminazione-
Proponiamo quindi al tempo stesso un’ esperienza ludica e formativa dove poter mettere a nudo e mostrarsi come si è senza quella spiacevole etichetta di disabile che troppo spesso tende a qualificare l’intera persona in negativo, piuttosto che evidenziare le molte potenzialità e possibilità.
Il teatro è un insieme di arti che si uniscono e si concretizzano nell’esecuzione di un evento spettacolare dal vivo. Il teatro è parola, gestualità, musica, danza, vocalità, suono, in una parola sola: emozione. Grazie alla sua immediatezza comunicativa ed alla sua capacità di muovere forti dinamiche interiori, il soggetto è messo continuamente in contatto con il corpo emotivo.
“Su la maschera!” è un progetto che garantisce un ‘esperienza di esplorazione emotiva attraverso la conoscenza del mondo teatrale a tutto tondo.
Il progetto si snoda attorno a spettacoli teatrali di spessore. Le “pièces” accuratamente selezionate, messe in scena sul palcoscenico del Teatro Marconi, forniscono un ricco materiale su cui poter lavorare.
“Su la maschera” non si limita a garantire la visione degli spettacoli, ma propone degli incontri durante i quali i partecipanti avranno la possibilità di trasformarsi da “spettatori” ad “attori” allestendo loro stessi un proprio spettacolo.
Verrà inoltre data la possibilità di interagire con gli attori delle compagnie teatrali, che parteciperanno quindi attivamente al progetto, sia rispondendo alle domande ed alle curiosità dei partecipanti, sia aprendo “porte” tradizionalmente chiuse al pubblico come per esempio quelle dei camerini, condividendo in questo modo i segreti e le sensazioni della “mezz’ora ”( gergo teatrale che detta i 30 minuti che precedono lo spettacolo) che si celano dietro le “ quinte”.
Durante gli incontri è previsto anche uno spazio per la gestione del bar e lo svolgimento di altre mansioni tipiche del mondo teatrale (ad esempio la maschera), offrendo in questo modo l’occasione di interagire con il pubblico, incrementando l’autoefficacia, l’indipendenza e il senso di competenza.
Sono previsti 2 incontri al mese durante i quali sono previste le seguenti attività:
- Preparazione alla visione e visione degli spettacoli teatrali
- Incontro con la compagnia teatrale
- Gestione bar ed assistenza al pubblico in sala
- Esplorazione emotiva e laboratorio teatrale.
- Allestimento di un proprio spettacolo teatrale
Preparazione alla visione e visione degli spettacoli teatrali/ incontro con la compagnia teatrale / gestione bar ed assistenza al pubblico in sala.
Per preparare i partecipanti ad una più competente visione dello spettacolo e godere appieno della rappresentazione, è prevista una piccola presentazione dei personaggi, dell’intreccio della trama e delle tematiche messe in scena che faciliterà la comprensione del testo teatrale.
Inoltre per accompagnare passo passo il partecipante nella scoperta dello spettacolo è garantita la disponibilità degli operatori che si adopereranno per la migliore comprensione possibile.
I nostri ragazzi avranno la possibilità di conoscere personalmente i vari membri della compagnia teatrale impegnata nello spettacolo in scena, di sbirciare dietro le quinte e vedere come si preparano gli attori, avendo così l’occasione di avvicinarsi e, dove possibile, sperimentarsi nei diversi ruoli che il mondo del teatro offre (attore, truccatore, tecnico luci, regista ecc.).
La gestione del bar è un’attività che richiede un impegno considerevole, ma è al tempo stesso fonte di grande soddisfazioni. Infatti i ragazzi si cimenteranno in prima persona nelle mansioni necessarie per mandare avanti un ‘attività commerciale.
Innanzitutto, il contatto con la clientela accresce le competenze sociali dei ragazzi, e li “costringe” a fare i conti con l’altro, attivandoli e stimolandoli nell’interazione.
L’intenzione è di lavorare sull’apprendimento di specifiche competenze gestionali e avere la possibilità di applicare con costanza le conoscenze acquisite.
Compiti specifici come “prendere le ordinazioni” piuttosto che “aiutare alla cassa” sono sicuramente stimolanti dal punto di vista cognitivo e vanno ad incrementare il senso di autoefficacia ed autonomia, per una più gratificante “percezione di sé stessi”. Nello stesso intento i ragazzi si occuperanno anche di altre mansioni riservate alla figura della “maschera” quali accogliere il pubblico, “ timbrare” i biglietti e accompagnare, quando necessario e possibile, lo spettatore al suo posto.
Esplorazione emotiva e laboratorio teatrale
La proposta è di partire dal pre-testo teatrale per stimolare una discussione sui temi “giocati”, per condividere i vissuti innescati dallo spettacolo e promuovere la messa in circolo delle emozioni nel gruppo di teatro. A questa iniziale fase di discussione seguirà il cambio di prospettiva che permetterà ai partecipanti di cimentarsi nella messa in scena dei propri vissuti. Essa implica l’educazione alla sensorialità e alla percezione del proprio movimento corporeo e vocale.
Gli stimoli ricevuti entrano a far parte di un’esperienza profonda che la persona può integrare nella vita di tutti i giorni. L’attenzione è posta ora sull’azione, l’incontro fra interiorità corporea e comunicazione. Nell’azione fisica ed emotiva viene data rilevanza alla spontaneità, alla creatività e all’improvvisazione nella convinzione che siano elementi che possono migliorare la percezione di sé stessi e lo “stare con gli altri”.
Prioritario diventa la comprensione dell’effetto fisico e mentale che ha l’emotività, e come il moto interiore si trascrive nel gesto e nell’atteggiamento, tentando quindi di ridefinire la dinamica emotiva generata dall’interno.
Quest’attività, al tempo stesso creativa ed artistica consente di sperimentare aspetti di sè stessi altrimenti difficilmente conoscibili e vivibili.
Le potenzialità del “gioco delle parti” sono ormai conosciute, soprattutto nella teatro terapia, che è fonte di ispirazione per il nostro lavoro.
Le possibilità offerte dalla creazione e dall’interpretazione di ruoli, competentemente combinate alle conoscenze e competenze delle scienze psicologiche, consentono di creare percorsi di crescita e di promozione del benessere personale. In tal modo, attraverso la messa in scena di parti profonde dell’identità individuale, è possibile facilitare il superamento di situazioni di disagio, di sviluppare le proprie risorse interiori e di accedere a risorse fondamentali per la propria salute e per il proprio equilibrio interiore.
Allestimento di un proprio spettacolo teatrale
Per completare il percorso, i partecipanti allestiranno anche un loro spettacolo, che li vedrà protagonisti in tutte le fasi della lavorazione. Nulla verrà imposto, ma tutto sarà scelto insieme. A partire dal testo, alla scelta dei costumi a quella delle scene, per arrivare a provare appieno la soddisfazione di recitare dinanzi ad un pubblico, gratificati dal lavoro fatto.
La realizzazione andrà di pari passo con l’evoluzione del lavoro svolto, nell’intento di rispecchiare l’obiettivo iniziale: crescere insieme.
È quindi nostra intenzione promuovere un cambio di prospettiva, per non fermarsi ad una “cultura per la disabilità” che si adopera ad istruire la società sui problemi dei disabili, ma andare oltre, auspicando “ la disabilità per la cultura”, cioè diventare soggetti attivi nella società contribuendo alla sua crescita.
Il corso, partendo da Gennaio, avrà un carattere propedeutico pur rispettando l'anima del progetto. Gli incontri si terranno due Sabato al mese, dalle 10:00 alle 12:30 con un costo di 45.00 euro mensili.
L’ Associazione “Onlus Perché no?!” propone di portare fuori la disabilità dai contesti della sola riabilitazione e della assistenza, per diventare oggetto di riflessione culturale. Un tema che diventa quindi di tutti non solo di chi ne è toccato direttamente.
“Tutti Insieme” rispecchia già nel suo nome, l’anima del progetto, abbattere il muro che quel fastidioso “dis” comporta, nella convinzione di essere tutti “diversamente uguali” e “ ugualmente diversi”.
Il teatro, così come il cinema, la pittura, la letteratura, la musica e l’arte in generale permettono di trattare tematiche delicate quali l’esclusione, la diversità, la discriminazione, il dolore attraverso allegorie e metafore; ed il teatro in virtù dell’immediatezza dell’ impatto comunicativo che lo contraddistingue, si propone come possibile strumento di sensibilizzazione, capace di dare volti e voce alle storie che parlano di disabilità. Il teatro si offre quindi come strumento di informazione e comunicazione culturale e sociale.
Secondo noi il punto di forza di questo progetto è che proprio lo spazio del teatro vuole rappresentare nella pratica, un’esperienza d’integrazione, per la formazione di un gruppo unico.
Dalla positiva esperienza con il laboratorio per i grandi, è stato creato un laboratorio che permettesse anche ai più piccoli di sperimentarsi nella recitazione, permettendo ai bambini disabili e non di creare una compagnia e sperimentarsi in una primissima esperienza di recitazione.
Sono previsti due incontri al mese, il sabato, della durata di due ore e mezza.
Alla fine del percorso verrà messo in scena uno spettacolo creato e pensato con i bambini.